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VIRGINIA LA MONACA DI MONZA
“Quando mi è stata proposta questa storia e ho preso in mano la sceneggiatura, avevo ancora in mente la Monaca di Monza de I Promessi Sposi: la ricordavo fanciulla che giocava con le bambole vestite da suora e poi donna con una ciocca di capelli che spuntava dal velo. Un personaggio strano, inquietante… Mi sono resa conto che questa visione era limitativa rispetto a quella che è stata la reale vicenda umana di Virginia Maria De Leyva: sofferenza, passione, timidezza, carcerazione, maternità,… Ci sono veramente tanti ingredienti, forse persino troppi (ride)” Vista la complessità del personaggio, come si è preparata al ruolo? Cercando di evitare gli errori in cui potrei incorrere dovendo rappresentare le diverse età di una donna. La difficoltà è di renderli senza cadere in atteggiamenti stereotipati, provando a fornire le sfumature che rendono riconoscibile l’animo ingenuo della ragazza ed il bagaglio di esperienze della maturità. Credo che questa esperienza per un’attrice della mia età sia un’occasione incredibile. La passione che mi anima è enorme, sono molto felice di avere accettato un ruolo così affascinante. Il fatto che gli sceneggiatori Scardamaglia e Lusuardi abbiano dichiarato di aver scritto il film pensando a te, ti ha creato maggiori timori o ti ha facilitato? Non ci ho pensato più di tanto. Ho solo cercato, come sempre, di fare bene il mio lavoro e di farlo con serenità a dispetto del ruolo, complicato ed impegnativo. E dopo Virginia? Credo che mi prenderò una bella e lunga vacanza. Agli sceneggiatori domandiamo quali siano state le fonti sulle quali ci si è basati per ricostruire le vicende della protagonista. Risponde Francesco Scardamaglia, autore dello script insieme a Nicola Lusuardi: “Di fiction c’è molto poco… Ci siamo basati sugli atti del processo ufficiali, pubblicati una decina di anni fa, un documento molto interessante. La storia ha inizio quando Virginia ha una quarantina d’anni ed è appena trascorso il periodo della prigionia… il Manzoni ci consegnava l’immagine di Gertrude murata viva, noi invece iniziamo proprio dal termine di questa esperienza di carcerazione intollerabile per chiunque, esperienza che Virginia supera perché animata dalla speranza di poter ritrovare sua figlia…” Il regista Sironi aggiunge: “La nostra Monaca di Monza è completamente diversa dall’immagine Manzoniana. Manzoni aveva bisogno di un contraltare a Lucia: Lucia è troppo buona per non avere dall’altra parte un’anima nera, altrimenti le donne sarebbero sembrate tutte delle immagini, delle immaginette stereotipate… Il nostro personaggio ha invece entrambi i lati, è una donna completa, complessa. La cosa che più colpisce nella storia è il tragico destino di questa ragazza che viene sballottata un po’ da tutte le parti e che in qualsiasi situazione di trovi ha sempre un estremo desiderio di imporsi al destino. Questa è la cosa più bella del personaggio, un personaggio che non si ferma mai, combattivo anche nella sconfitta, un ruolo femminile che, come ha detto Giovanna, è difficile che un’attrice possa rifiutare”. Dopo le settimane di set presso l’abbazia cistercense di Staffarda, la troupe si sposterà a Barcellona dove, presso un altro convento verranno girate tutte le scene "nobiliari". Sarà poi la volta di Roma dove, presso il Castello degli Orsini a Bracciano, verranno realizzate le scene relative a Paolo Osio (Stefano Dionisi), l’amante di Virginia. A proposito di Dionisi, Sironi dichiara "Voglio proprio spendere due parole per il cast che è veramente straordinario… Stefano Dionisi è, secondo me, uno degli attori più, a parte belli, bravi del panorama italiano. E che dire dei genitori di Virginia? Il papà ha il volto di Toni Bertorelli, la madre quello di Delia Boccardo. E poi ci sono le bravissime attrici, tutte caratterizzate da una esperienza teatrale alle spalle. Vede, bisogna sfatare il luogo comune, derivato forse dal neorealismo, secondo cui l’attore di teatro non è adatto al cinema o alla fiction: i più bravi attori con cui ho avuto l’onore di lavorare provengono tutti dal teatro". (foto: Dionisi e Mezzogiorno, foto dell'ufficio stampa) |